GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA – NON CHIAMIAMOLA FESTA!

8/03/2023 | Noi siamo

La Giornata Internazionale dei Diritti della Donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggi oggetto in ogni parte del mondo.
Viene erroneamente definita come “Festa della Donna” anche se è più corretto definirla Giornata Internazionale della Donna poiché la motivazione alla sua base non è la festa, ma la riflessione sul ruolo della donna all’interno della famiglia, della comunità e più in generale, nella società.

Nel mondo del lavoro ci sono ancora molte disparità tra uomo e donna, sulle quali riteniamo giusto fare una riflessione: riportiamo alcuni dati che rispecchiano l’aspetto occupazionale italiano ed europeo.

Il tasso di occupazione femminile in Italia ad agosto 2021 era del 48,90%, mentre quello degli uomini nello stesso periodo era del 67,4%.
La situazione in Italia presenta da anni numeri allarmanti, peggiori rispetto a quelli degli altri paesi dell’Unione Europea: ad oggi solo una donna su tre in Italia ha un lavoro regolarmente retribuito.

Secondo il Global Gender Gap Report 2022, vale a dire il Rapporto Globale sul divario di genere del 2022, l’Italia si ferma al 63° posto su 146, prendendo in considerazione 4 fattori: economia, istruzione, salute e politica.
Solo considerando gli aspetti economici e di opportunità, l’Italia si piazza al 110° posto su 146 (nel 2012 era al 101°), nonostante i livelli di efficacia della laurea nel lavoro svolto dalle donne risultino maggiori di quelle degli uomini.
A questo si aggiunge la disparità di reddito confermata dal fatto che nel 2018 nell’Unione Europea le donne hanno guadagnato il 15% in meno degli uomini (a parità di mansione), sulla paga oraria.

Altro aspetto da considerare è che un terzo delle donne lavoratrici ha un contratto di lavoro part time, considerando anche il fatto che il 72% delle ore di lavoro di cura della coppia con figli sono svolte da donne; la percentuale maschile si aggira intorno all’8%.

Ulteriore aspetto allarmante riguarda la carriera delle donne: secondo i dati ISTAT nel 2019 solo il 33% delle posizioni manageriali sono ricoperte da donne e tale percentuale non supera il 50% in nessuno degli stati dell’Unione Europea e comunque l’Italia si trova tra le ultime posizioni con un 28%.

Fonte: https://www.istat.it/donne-uomini/bloc-2d.html

Prendiamo spunto da questi dati per analizzare quelli riferiti alla nostra Cooperativa: alla data del 31/12/2022 su un totale di 678 lavoratori occupati, 535 erano donne (79%) e gli uomini 143 (21%).
Mentre questo dato va in controtendenza rispetto alla media nazionale, in linea è quello rispetto al lavoro parziale: infatti, quasi il 90% dei contratti di lavoro è part time e di questi l’83% riguarda lavoratrici donne.
Altro dato che rispecchia i dati sopra riportati a livello nazionale ed europeo, è quello sulla presenza delle figure manageriali, che in cooperativa sono 6, di cui 4 ricoperte da uomini e 2 da donne.

Per completare la nostra riflessione, abbiamo deciso di coinvolgere la figura principale della nostra Cooperativa, il Presidente dott. Paolo Fellin, al quale abbiamo chiesto di rispondere ad alcune domande:

1. Cosa ne pensa del ruolo della donna nel mondo del lavoro e della famiglia:
La domanda così posta è un po’ imbarazzante. Per parte mia ritengo che il peso della famiglia e dei figli non debba e non possa poggiare solo sulle spalle della donna. È un impegno, in alcuni momenti più gravoso in altri più leggero, che va condiviso. La donna deve avere esattamente gli stessi diritti civili, politici, sociali che sono in capo all’uomo. Dobbiamo batterci tutti per favorire l’emancipazione della donna, con la convinzione che questo passaggio libera una energia straordinaria e obbliga anche noi maschietti a relativizzare i nostri ruoli e a fare i conti con intelligenze, capacità, volontà straordinarie e fondamentali. Vales, nel suo piccolo questa battaglia e questa strategia l’ha già fatta propria.

2. Una riflessione personale confrontando i dati nazionali con quelli della nostra Organizzazione:
La cooperativa è nata da un gruppo di donne che si sono messe a disposizione per poter svolgere dei servizi di cura e attraverso questa nuova dimensione rientrare nel mercato del lavoro; è una storia che nel mondo della cooperazione sociale ritroviamo molte volte e che quindi conosciamo molto bene. Una storia che parla di espulsione dal mercato del lavoro nel momento in cui la donna ha un figlio e del suo rientro, con part time a crescere, accompagnando la crescita del contratto all’evoluzione del figlio e delle condizioni della famiglia.
Personalmente apprezzo molto le persone che sanno fare questa scelta e che riescono a fissare delle priorità nella propria vita, fra le quali i figli, le relazioni vengono al primo posto. Per parte nostra mai abbiamo evitato di agevolare questa duplice dimensione che caratterizza ciascuno di noi: da un lato il lavoro e dall’altro lato la vita privata.

3. Sulla base dei dati esposti cosa pensa possa essere migliorato e quali azioni possono essere fatte nel prossimo futuro in Vales:
Per parte nostra sicuramente continueremo a lavorare per migliorare il nostro impianto di Family Audit al fine di esplicitare e rendere concrete una serie di misure capaci di aiutare la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Un altro aspetto importantissimo sul quale dobbiamo lavorare per migliorarci riguarda la nostra capacità di programmare su base mensile le giornate di riposo delle persone e fare in modo che queste giornate vengano effettivamente rispettate dall’organizzazione, in maniera tale da consentire ai nostri lavoratori di programmare le loro giornate di non lavoro. A seguire lavoreremo poi anche sulla gestione delle emergenze in giornata lavorativa, in maniera tale da rispettare il più possibile la fascia lavorativa condivisa con ciascuna lavoratrice (uso il femminile perché la stragrande maggioranza dei nostri operatori sono di sesso femminile).

Margaret Atwood – Il canto di Penelope

La redazione di Vales

Privacy PolicyCookie Policy